Come si scrive un articolo seo ottimizzato

Febbraio 3, 2022

Tra gli argomenti più cercati online durante lo scorso anno c’è la creazione e scrittura di un articolo in ottica seo.

È un bene che finalmente le aziende si stiano interessando alla SEO dopo anni in cui si sono affidate moltissimo alla pubblicità.
Non smetteremo mai di ripeterlo; la SEO permette di ottenere ottimi risultati sul medio/lungo termine e ha dei costi relativamente bassi.

Fare SEO non si riduce alla scrittura di articoli ma copre un’area vastissima di attività estremamente tecniche, per le quali spesso è necessaria una figura specializzata.

Detto ciò, da qualche parte si dovrà pur iniziare no?
Se non avete la possibilità di collaborare con un esperto di ottimizzazione, potete almeno assicurarvi di rendere il vostro blog più SEO friendly. E quindi siete nel posto giusto, perché vi daremo qualche dritta per capire come si scrive un articolo seo.

Prima di iniziare a scrivere un articolo seo

In una strategia SEO il ruolo degli articoli è quello di accrescere l’autorevolezza del sito agli occhi dei motori di ricerca.
Inoltre, un blog ben realizzato, con contenuti di valore, attira traffico e backlink di qualità sul sito.

Certo, per ottenere questi risultati, non basta scrivere tanti articoli sui più disparati argomenti ma bisogna pianificare attentamente cosa mettere online. Prima ancora di cominciare a buttare giù un testo è fondamentale chiedersi:

  • L’argomento è interessante per il target?
  • Che parola chiave posso usare per cogliere l’intento di ricerca dei miei utenti?
  • Quanta competizione c’è e quanta possibilità ho di ottenere un buon posizionamento?

La risposta alla prima domanda dovrebbe essere semplice da trovare, nel senso che dovreste conoscere molto bene il vostro target.
Lo conoscete, VERO??

Per aiutarvi con le altre due questioni invece, potete contare su vari strumenti online, alcuni completamente gratuiti.
Ad esempio il Keyword Planner di Google è free e basta avere un account Ads per usarlo. Anche Ubersuggest, Seozoom e Semrush possono dare qualche informazione utile, sebbene la versione gratuita sia limitata.

Ricerca delle parole chiave

Spesso quando si parla di keyword in realtà si intende “chiavi di ricerca”, ossia le frasi che gli utenti scrivono su Google quando cercano qualcosa. Magari voi sapete su quale argomento si concentrano le ricerche del vostro target, ma non conoscete le frasi esatte che usano e quale può essere la migliore su cui puntare.

Il Keyword Planner vi aiuta proprio a trovare questi termini. Una volta inserita una frase, lo strumento vi darà una serie di keyword affini, il volume delle ricerche mensili, il livello di competizione e la variazione di interesse per ogni parola. Potete usare questi dati per trovare la soluzione migliore.

Già al primo utilizzo vi accorgerete che le keyword “secche” sono anche quelle con più competizione e probabilmente sono state conquistate da qualche grande azienda. Non fatevi spaventare da questa situazione, anche se le parole chiave lunghe (anche dette Long Tail Keyword) generano volumi di traffico inferiori permettono di posizionarsi più facilmente e portare utenti qualificati al sito.

Mettiamo che voi siate un artigiano del cuoio, ovviamente sarebbe bello essere sulla prima pagina di Google per una chiave come “borse di pelle” che genera centinaia di migliaia di ricerche. Ma come vedete dall’immagine qui sotto, la competizione è altissima e difficilmente riuscirete a superare colossi come Zalando o Shopalike.
Nel vostro caso è più semplice posizionarsi per keyword più lunghe come “borse in pelle artigianali online”. Il volume di ricerca è più basso, ma per un artigiano, che produce tutto a mano, può essere più che sufficiente.

Long Tail Keyword per articolo seo

Come scrivere un articolo seo ottimizzato

Sebbene scrivere un articolo ottimizzato richieda competenze tecniche, la prima cosa da tenere in considerazione è l’esperienza dell’utente. Chi compie una ricerca vuole trovare velocemente la risposta più corretta alle sue domande.

Google sta spingendo molto su questo fattore e gli ultimi aggiornamenti degli algoritmi vanno proprio in questa direzione. 
In termini tecnici si parla di Intento di Ricerca ed BigG sta lavorando per capirlo nel modo più preciso possibile.

D’altra parte il vostro obiettivo non è fare felice Google, ma trovare nuovi clienti, persone reali e non algoritmi.

Quindi la prima cosa di cui preoccuparsi è che l’articolo sia scritto in modo interessante e che invogli l’utente a leggerlo.

Leggibilità

Al di là del contenuto, che come abbiamo detto dovrebbe essere accattivante, la struttura di un articolo è la prima cosa che un utente si trova davanti quando arriva sul vostro blog.
Avere di fronte un muro di testo senza interruzioni, senza grassetti o spazi tra i paragrafi scoraggia la lettura. Perciò l’impaginazione è importantissima e ci sono vari modi per renderla gradevole al primo colpo d’occhio.

Per prima cosa è necessario utilizzare dei titoli e sottotitoli da inserire lungo il testo; tecnicamente parliamo dei tag H1, H2 fino ad H6.
Questi servono sia a rompere visivamente il “muro” di cui sopra, sia ad indicare il contenuto del paragrafo che si sta per leggere.
E, cosa non meno importante, i motori di ricerca li usano per individuare l’argomento dell’articolo (soprattutto quelli fino ad H3).

I grassetti, il testo evidenziato e quello sottolineato attirano lo sguardo del lettore verso punti specifici ed importanti. Quindi usarli con criterio aiuta a mantenere alta l’attenzione di chi fruisce il contenuto.

Quando si consulta un testo, gli spazi vuoti sono fondamentali quanto i pieni ecco perché è meglio separare paragrafi troppo lunghi in blocchi più piccoli.
Anche inserire un’immagine, aiuta ad alleggerire il layout e permette di dare informazioni aggiuntive, magari con un bel grafico.

A meno che non stiate scrivendo per un pubblico estremamente specializzato, evitate termini troppo complessi, frasi lunghe e contorte e privilegiate una struttura semplice. No frasi subordinate, no forme passive e periodi lunghi 4 righe senza uso di virgole.
Che poi Google non vi capisce… ma nemmeno i vostri lettori!

Lunghezza di un articolo seo

Una delle domande che ci fanno più spesso è: quanto deve essere lungo un articolo del blog?

La risposta può sembrare banale (ma vi assicuriamo che nella pratica non è semplice regolarsi) ed é DIPENDE. 
Per essere più precisi, un articolo deve avere la lunghezza necessaria per spiegare con chiarezza l’argomento che tratta.

Anche se Google tende a “premiare” gli articoli lunghi, come i cosiddetti Pillar Content, resistete alla tentazione di aggiungere paragrafi inutili solo per allungare il brodo o inserire parole chiave a iosa. 
Un articolo breve, che coglie perfettamente l’intento di ricerca, può arrivare ad essere ben posizionato. Se però la vostra risposta è davvero corta, ad esempio sotto le 300 parole, forse non è materiale da blog ma piuttosto da post social o da pagina delle FAQ.

SEO tecnica

Per mettere insieme un articolo seo di valore servono tanti tasselli diversi, molti dei quali rientrano nelle attività di ottimizzazione tecnica.
I suggerimenti che diamo di seguito sono validi per la stesura di un buon articolo ma non vanno presi come obblighi assoluti (tranne rarissimi casi). Bisogna avere una certa flessibilità per capire se un determinato elemento ha senso in un certo contesto.

Ad esempio, è buona norma inserire dei link interni in un articolo di blog, ma se non c’è nessun contenuto coerente con l’argomento che stiamo trattando, non ha senso forzare la mano.

Immagini

Come abbiamo già accennato, l’uso delle immagini all’interno di un articolo seo ha una duplice valenza: spezzare la lettura e spiegare meglio alcuni concetti.
Le foto non devono essere troppo pesanti (non più di 200 Kb) e non c’è bisogno di una qualità stampa, ricordatevi che i vostri utenti potrebbero visitare il blog dai dispositivi mobili.

Una cosa molto importante, che dovete sempre fare, è dare al file immagine un nome sensato. Deve rispecchiare l’argomento dell’articolo ed essere chiaro, anche per chi lavora sul sito. Una buona idea può essere quella di nominare le immagini come il titolo dell’articolo, magari aggiungendo dei numeri progressivi (es. come-si-scrive-un-articolo-seo-ottimizzato-01.jpg). 
Non dimenticate mai di assegnare un alt tag o testo alternativo alle immagini perché è proprio attraverso di esso che i motori di ricerca capiscono il contenuto della foto.

Link

I link interni ed esterni servono a rafforzare l’autorevolezza dell’articolo e in generale di tutto il blog.

È buona norma inserire almeno un link che punta a siti diversi dal nostro facendo attenzione alla loro affidabilità e alla coerenza della pagina di destinazione rispetto al nostro articolo. Se ci avete fatto caso in questo articolo noi abbiamo linkato ad un servizio specifico di Google.

Anche i link interni sono molto utili perché aiutano a collegare l’articolo ad altre pagine del sito web e Google premia quei siti che dimostrano coerenza tra gli argomenti trattati. Inoltre questi link invogliano l’utente a passare più tempo sul sito, visitando più pagine e seguendo i “percorsi” che noi abbiamo deciso.

Tag e Categorie

Sono elementi importanti quanto insidiosi perché la maggior parte delle volte vengono interpretati in modo sbagliato da chi li sceglie.
Negli anni ci siamo ritrovati di fronte a blog in cui c’erano centinaia di categorie che si sovrapponevano, tag duplicati (es. startup / start-up) e aberrazioni di ogni genere. Tipo usare i tag come hashtag… NON LO SONO!

Entrambi servono a dare una struttura chiara e coerente al sito e a facilitare la navigazione e User Experience. Tutti fattori importanti per la seo. 

La regola aurea è di averne il meno possibile

Prima di crearne uno nuovo chiedetevi sempre se potrete utilizzarlo per un buon numero di articoli. Se la risposta è no, meglio far rientrare il contenuto in una categoria già esistente. Ricordate che ogni tag e categoria crea una nuova pagina sul vostro sito e quindi possibile contenuto duplicato, che Google penalizza.

Meta tag

Qualsiasi plugin di ottimizzazione vi fornirà informazioni su come modificare i parametri relativi all’aspetto dell’articolo nella pagina del motore di ricerca. Ossia come apparirà su Google.

Esempio di meta tag di un articolo seo
  • Titolo Seo. Solitamente è impostato in automatico ma è buon norma controllare la sua ottimizzazione prima di pubblicare.
  • Meta Description. Google la genera automaticamente prendendo le prime righe dell’articolo ma è preferibile se la scrivete voi per assicurarvi di inserire la keyword, ad esempio.
  • Slug / Url. Si tratta dell’indirizzo effettivo della pagina, quindi va sempre ricontrollato per essere sicuri che sia ottimizzato.
  • Social. Solitamente in questa sezione si può controllare come apparirà l’articolo condiviso sui social. Non è strettamente legato alla SEO ma già che ci siamo…
  • Markup Language. Non rientra propriamente nei meta tag ma viene gestito dai plugin di ottimizzazione seo. Normalmente viene assegnato in automatico ma in caso di contenuti particolari potrebbe essere necessaria una revisione manuale.

Risultati dell’ottimizzazione SEO

Avete terminato la stesura del vostro articolo, avete controllato tramite un plugin come Yoast SEO o Rankmath che sia tutto ok. 
Ora non vi resta che pubblicarlo ed attendere i risultati.

Non abbiate troppa fretta perché come abbiamo ripetuto fino alla nausea, la SEO è un processo lungo e un’attività che non termina mai.

Anche se il vostro articolo è meraviglioso sotto ogni punto di vista, Google potrebbe metterci giorni ad indicizzarlo, soprattutto se il vostro blog è nato da poco. Insomma, dovete prima guadagnarvi la sua “fiducia”.

E se possono servire giorni interi ad indicizzarvi, figuriamoci a posizionarvi in modo eccellente. Il vostro articolo si scontrerà con milioni di altri contenuti potenzialmente altrettanto validi. Che magari sono online da più tempo, che provengono da siti con un’authority migliore della vostra o che pagano per avere visibilità.

Le vie dell’algoritmo però sono infinite quindi non disperate, un giorno potreste diventare primi su Google!

Darin Felberbaum

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