Come ottimizzare le immagini per la SEO

Novembre 2, 2022

Sempre più persone cominciano a capire l’importanza della SEO e ovviamente questo non può che farci piacere. Di conseguenza si stanno muovendo per migliorare i propri siti web sotto questo punto di vista. 

La SEO è una disciplina estremamente tecnica, fatta di analisi ed attività che agiscono su una serie di aspetti come testi, plugin, struttura e, non ultime, le immagini.

Con così tanti fattori da tenere sotto controllo è praticamente impossibile, per chiunque non sia un esperto, dedicarsi all’ottimizzazione del proprio sito. È qualcosa che richiede competenze e tempi che, un imprenditore che gestisce un’attività, non ha. E poi diciamolo, il proprietario di un’impresa dovrebbe impiegare le proprie risorse a fare altro.

Ecco perché in questi casi è fondamentale la figura dello specialista SEO che possa studiare la situazione di partenza e poi lavorare per migliorare le performance del sito.

Nel nostro blog potete già trovare vari articoli che parlano di SEO ma questa volta ci focalizzeremo su come ottimizzare le immagini per la SEO.

Simbolo disclaimer

I consigli pratici che vi daremo a breve, anche se vi sembrano più che semplici da applicare da soli, non sostituiscono il lavoro di un esperto. 

Perché ottimizzare le immagini per la SEO

Se vi fermate un attimo a pensare, al giorno d’oggi quasi tutti i siti web contengono una quantità enorme di immagini.

Non ci riferiamo solo alle grandi foto che troneggiano nella home page e nelle pagine principali.
Tra loghi, icone, foto per prodotti, servizi, membri del team, portfolio e blog è davvero facile accumulare centinaia di immagini.
E ci si ritrova la galleria media colma di immagini che non vengono ottimizzate dalla notte dei tempi.

Non si tratta solo di una questione di quantità, ma soprattutto di qualità.

Il peso che hanno le immagini nella valutazione delle performance di un sito è grandissimo poiché influiscono direttamente su aspetti come:

  • velocità di caricamento
  • navigabilità del sito
  • layout della pagina
  • indicizzazione

Tutti fattori che Google prende sempre più in considerazione per determinare il posizionamento nella SERP.

Proprio per questo bisogna smettere di pensare che la SEO riguardi solo i contenuti testuali e focalizzarvi anche sulle immagini del vostro sito.

L’analisi dei media è sempre presente in un audit SEO.
E ottimizzare le immagini per la seo è anche una delle prime attività da iniziare, visto che in genere richiede tempi piuttosto lunghi.

Fattori da valutare per ottimizzare le immagini per la SEO

Dopo l’audit, necessaria per capire la situazione da cui si parte, si passa all’ottimizzazione vera e propria. Questo significa che ogni singola immagine presente sul sito viene controllata e “sistemata”.
Vediamo quali sono gli aspetti principali da analizzare.

Pulizie di primavera

Non avete idea di quanto sia comune trovare nella galleria dei media decine (a volte centinaia) di immagini completamente inutilizzate.

Può trattarsi di vecchie foto che sono state sostituite da altre, immagini della stesso prodotto caricate per fare prove e mai cancellate, loghi in dieci formati diversi.

Un po’ come una soffitta piena di cianfrusaglie che non usate più ma che nessuno ha voglia di ripulire.

Inutile dire che tutte queste immagini appesantiscono il caricamento del sito. Il server le carica comunque e, ammettiamolo, nessuno di noi ne ha uno potente come quelli della Nasa.

SÌ, SUCCEDE ANCHE SE NON SONO ATTUALMENTE IN USO SU NESSUNA PAGINA DEL SITO!

Quindi la prima operazione da fare è eliminare il superfluo
Non è difficile e potreste farlo anche da soli, a patto che siate sicuri che una determinata foto non sia ancora in uso in qualche meandro del vostro sito.

Questo controllo in genere porta via molto tempo, soprattutto se non avete dato dei nomi sensati alle immagini (vedi più avanti).
Cosa che succede nel 90% dei casi.

Peso e dimensioni

Facciamo subito chiarezza…

  • DIMENSIONE = 1900×800 px
  • PESO = 2 Mb, 600 Kb, etc

Il ruolo delle dimensioni di un’immagine nella pagina di un sito è abbastanza intuitivo. Deve riempire uno spazio prestabilito e quindi avere una certa grandezza.

Spesso però ci si fa prendere la mano o semplicemente non ci si fa caso e si usano foto enormi rispetto alle reali necessità grafiche. 

Lo sapevate che una foto scattata con uno smartphone di ultima generazione può tranquillamente superare i 4000 pixel?
Siete sicuri che serva una definizione del genere per una foto che viene scrollata velocemente sullo smartphone tra decine di altre?
Ve lo diciamo noi: NO!

Il fattore peso è decisamente snobbato ma è quello che incide in modo più forte sul caricamento della pagina. La prima cosa da tenere sotto controllo è la qualità della foto; non intendiamo la sua bellezza ma che sia adatta al web.

Troppe volte ci capita di vedere foto scattate per un catalogo cartaceo o un manifesto usate sull’ecommerce di un sito. 
Non avete idea di quanto può arrivare a pesare un’immagine con qualità stampa (anche 15 mb)!
Vi assicuriamo che per un sito standard 200/300 kb per foto sono più che sufficienti.

Le foto che vedete qui sotto sono una da 2Mb l’altra da 30Kb. Notate una grossa differenza?

Seo per immagini esempio peso delle foto
Seo per immagini esempio peso delle foto

Formato

Da non confondere con la dimensione, di cui vi abbiamo parlato sopra, si riferisce al tipo di file. I più noti all’utilizzatore medio del web sono jpg, png, gif. Ah, per i boomer abbiamo anche il bmp!

Tralasciando disquisizione tecniche che interessano più i grafici di professione, per chi si deve occupare di ottimizzare le immagini per la seo il formato migliore è uno: WEBP.

È un formato relativamente nuovo, che permette di ridurre notevolmente il peso di un’immagine (parliamo di poche centinaia di kb).
Convertire tutte le immagini del sito in WebP è un’operazione che va fatta in un certo modo, e per nostra fortuna esistono dei plugin che permettono di farlo in modo massivo.

Sebbene il risparmio di spazio con WebP sia enorme, al momento non è consigliabile abbandonare completamente gli altri formati per una serie di motivi:

  • Alcuni browser potrebbero non essere in grado di visualizzare le immagini webp
  • Potrebbe essere necessario usare altri formati per ottenere alcuni effetti specifici (es. sfondo trasparente) 

Anche .gif è un formato molto usato ma anche estremamente pesante e datato. Se volete ottenere l’effetto di movimento piuttosto preferite un semplice video. Come abbiamo fatto noi qui sotto. 

Nome file e nome immagine

Sono 2 cose distinte, ma dovrebbero essere uguali.
Questo paragrafo potrebbe già finire qui, ma vogliamo spiegare un po’ meglio la questione!

Prima di tutto, il nome file è quello che leggete sul vostro computer o nel vostro telefono. Di solito è una sigla impronunciabile composta da lettere e numeri. E capirete che, un nome del genere, è la cosa peggiore per l’ottimizzazione seo delle immagini.

Per risanare una galleria piena di nomi horror, i file vanno scaricati, rinominati con un nome adatto e ricaricati.

Può sembrare un lavoro eccessivo, ma tenete presente che potrete approfittarne per fare anche eventuali altre modifiche sul file.

Con nome immagine si intende invece quello che il vostro CMS assegna a quel determinato media nel momento in cui viene caricato. In genere è simile a quello del file, ma è sempre meglio controllare.

Nome file e nome immagine sono tra i primi dati che Google legge per capire il contenuto della foto, quindi sono di primaria importanza per l’indicizzazione.

Testo alternativo

Se vi state chiedendo di cosa stiamo parlando, con “testo alternativo”, ma anche “alt text” o “descrizione” si fa riferimento ad un attributo dell’immagine che serve ad indicare agli screen reader il contenuto della stessa.

Anche Google usa questo attributo per capire il contenuto dell’immagine e la sua pertinenza con il contesto della pagina.

Lo si trova tra i campi da compilare nel momento in cui viene caricata o modificata una foto e spesso viene lasciato in bianco, ma andrebbe sempre riempito.

Quando si scrive il testo alternativo ciò che conta è la funzione dell’immagine.

  • Se è puramente illustrativa, l’alt text descriverà cosa si vede nella foto.
  • Diversamente se l’immagine è associata ad un link, un bottone o un logo è più corretto esplicitare quello che succede dopo il click.

Ad esempio se ho un bottone che fa aprire un form si può inserire l’alt text “apri il form”.

Non preoccupatevi, Google sa distinguere perfettamente quando usate il testo alternativo per un bottone o un logo.

Cosa fare per mantenere una buona ottimizzazione seo delle immagini

Come per tutte le attività relativa alla SEO, anche in questo caso il lavoro non termina mai. Dopo che lo specialista SEO vi riconsegna il vostro sito bello sistemato e “ripulito” sta a voi mantenere le cose in ordine.

Altrimenti dopo qualche mese vi troverete a dover ricontattare un professionista per ricominciare tutto da capo.

Sappiamo che per una micro impresa può essere troppo costoso avere una risorsa interna dedicata alla SEO oppure formarne una.
Per questo dopo l’intervento di uno specialista esterno vi consigliamo di farvi indicare una procedura che vi possa permettere di non vanificare il lavoro fatto.

Dovrete creare una sorta di prassi da far seguire a chi si occupa di caricare i contenuti sul sito.

All’inizio l’adattamento a queste nuove direttive potrebbe essere un po’ difficoltoso, ma vi assicuriamo che alla lunga vi porterà un risparmio di tempo e di budget considerevole.

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