Instagram da, Instagram toglie

Aprile 20, 2021

A molti sembra impossibile, o quantomeno improbabile, ma ogni giorno Instagram e gli altri social network chiudono, oscurano e bannano migliaia di profili.

L’accesso al web è un diritto fondamentale, come dichiarato anche dall’ONU, e i social sono una parte così integrante delle nostre vite che ormai li diamo per scontati. Come è possibile quindi che qualcuno ci allontani dalla casa che abbiamo abitato per anni e che abbiamo costruito con tanta fatica?

La risposta è molto semplice: tutti noi, semplici utenti, personaggi famosi, multinazionali, presidenti siamo OSPITI sui social.

Questo significa che possiamo usufruire gratuitamente di queste piattaforme, ma che le regole non le facciamo noi.
Siamo esposti ogni giorno ai “capricci” del padrone di casa che in qualsiasi momento può decidere di cambiare qualcosa, chiudere o imporci nuove condizioni (e lo fa di continuo).
L’unica soluzione possibile, per continuare ad usare i social network, è adeguarci a tutte le direttive della piattaforma di turno. 

Ma possiamo fare anche qualcos’altro? 

INSTAGRAM “DEMOCRACY”

Quando scriviamo che Instagram è democratico intendiamo dire che, ai suoi occhi, siamo tendenzialmente tutti uguali.
Un profilo personale, l’account di una piccola impresa, quello di una grande azienda, il profilo ufficiale di Cristiano Ronaldo o del presidente degli Stati Uniti sono tutti soggetti alle stesse regole. 

Nessuno, o quasi, beneficia di trattamenti di favore. Basti pensare a Donald Trump, bloccato varie volte dai social network nel corso del tempo.

Trump bannato dai social network

Ad Instagram non importa nemmeno se spendiamo molto in pubblicità sulla piattaforma, se abbiamo creato il profilo più bello del mondo o se abbiamo milioni di follower.

Se violiamo le sue linee guida siamo destinati a finire sotto la sua lente. E questo può portare a penalizzazioni come sospensione temporanea dell’account, shadowban o anche chiusura definitiva.
La cosa più “divertente” è che potremmo anche non sapere mai i motivi della punizione. Instagram non è obbligato a comunicarceli.

Il caso della settimana

Se non vi siete ancora “spaventati “abbastanza, vi riportiamo un fatto recente che conferma quanto abbiamo detto finora.

Negli ultimi giorni un’influencer piuttosto nota in Italia, si è vista oscurare il profilo Instagram che conta quasi 2 milioni di follower (sì, ha anche la spunta blu!). I motivi di questo blocco con “restrizioni geografiche” non sono, e forse non saranno mai, noti. Lei stessa infatti dice che non li conosce, pur avendo contattato l’assistenza di Instagram negli Stati Uniti.

Può darsi che abbia in qualche modo infranto la policy della piattaforma o forse c’è stato un errore dell’algoritmo di Instagram nel valutare qualche attività (succede spesso).
Il risultato è che l’ account è bloccato da 5 giorni, lei ha difficoltà a raggiungere la propria community e probabilmente le è anche saltato qualche contratto.
Nel caso specifico, la situazione è più pesante a causa di alcuni errori di base:

L’influencer basa tutta la sua presenza online quasi esclusivamente su una sola piattaforma

Sebbene sia presente anche su altri social con un discreto seguito, il focus della sua comunicazione è principalmente Instagram.
Come ha dichiarato infatti “ha investito tutto il suo impegno per far crescere quel profilo” e il suo oscuramento ha significato mettere in pericolo “8 anni di lavoro”.

Non ha saputo reagire con l’adeguata prontezza

Veder sfumare quello che si è costruito con tanto impegno non fa piacere a nessuno. Chi lavora con e sui social come un influencer o un brand però dovrebbe avere sempre la risposta pronta. Gli influencer sono tali grazie al supporto della loro community, per cui è essenziale non tagliare mai i ponti con essa. Dichiarare di “non avere voglia” di usare altri canali per dialogare con i follower non è molto carino nei confronti di chi ci segue da anni. 

Non ha un piano B

Chiunque offre un servizio di qualche genere deve garantire continuità ai propri utenti. Se il lavoro dell’influencer è creare contenuti bisogna trovare un sistema per non interrompere mai la pubblicazione. Una buona idea quindi può essere quella di presidiare contemporaneamente diversi canali di comunicazione o almeno di avere un profilo di backup.

NB. Mentre scriviamo questo articolo l’account della nota influencer è di nuovo attivo quindi i suoi follower possono tornare a dormire sonni tranquilli. Chissà se questo incidente le avrà fatto aprire gli occhi sulla fallacia dei social?

Riattivazione profilo Instagram

COME EVITARE CHE INSTAGRAM CHIUDA UN PROFILO?

La risposta a questa domanda è molto più semplice di quello che si possa pensare. Basta comportarsi bene!
Rispettando le linee guida di Instagram non si dovrebbe incorrere in sanzioni di vario genere. Instagram infatti penalizza fortemente tutte le attività come:

  • Comprare pacchetti di follower finti, commenti e like
  • Infrangere i copyright
  • Fare follow/unfollow in modo massivo
  • Pubblicare contenuti inappropriati
  • Usare bot di ogni genere (anche solo per vedere chi ha smesso di seguirci)
  • Diffondere fake news (su questo ci sta ancora lavorando)
  • Partecipare a gruppi di scambio like e commenti

Resistete alla tentazione di usare mezzi di crescita poco leciti (tipici dei wannabe influencer) e focalizzatevi sulla produzione di contenuti di valore, originali ed interessanti.

L’algoritmo è fallace

Anche senza infrangere la policy di Instagram può succedere che il nostro profilo venga bloccato, senza motivazioni apparenti.

Questo può accadere ad esempio per azioni fatte da altri per danneggiare il nostro account come segnalazioni di massa di contenuti specifici, acquisto di fake follower etc. Come vedete queste pratiche ricadono all’interno dell’elenco di attività che abbiamo riportato sopra, quelle che IG non vede di buon occhio.

Il blocco però può avvenire anche per un semplice errore di sistema, o meglio una valutazione sbagliata dell’algoritmo di Instagram.

Questo infatti non è di certo infallibile, anzi! Negli anni abbiamo sentito racconti incredibili di profili bloccati per aver pubblicato foto di statue di Canova o quadri di Botticelli (ritenuti pericolosissimi contenuti espliciti).

Se il vostro account viene limitato o bloccato per motivi che non dipendono da voi potete solo armarvi di tanta pazienza e contattare l’assistenza di Instagram. Probabilmente non sarà un processo semplice e veloce ma è il solo possibile per recuperare il vostro profilo.

MEDIA DI PROPRIETÀ E MEDIA CONDIVISI

L’unico metodo per mettersi davvero al riparo da situazioni del genere è fare in modo di non dipendere totalmente da un solo canale. Soprattutto se quest’ultimo non è neppure di vostra proprietà! 

È questa infatti la sostanziale differenzia tra i cosiddetti owned media e gli shared media

I primi sono effettivamente di nostra proprietà e possiamo disporne a nostro piacimento in qualsiasi momento. Un esempio di questo tipo di canali sono i siti web.

I secondi invece sono media che in sostanza ci vengono prestati e non diventano mai nostri. Questo vuol dire che abbiamo poca voce in capitolo quando Facebook o Instagram cambiano le regole. Se vogliamo continuare ad usarli possiamo solo adeguarci.
Inoltre non abbiamo nessun tipo di tutela particolare, anche se con i social “ci lavoriamo”.

INSTAGRAM NON È L’UNICA OPZIONE

Se avete un’attività è fondamentale ideare una strategia che comprenda un mix di canali di marketing e comunicazione. 

I social network sono strumenti molto efficaci, ma non è saggio basare tutto intorno a questi, ancor meno su uno solo.
Anche se avete individuato un canale d’elezione, in cui performate alla grande, cercate di resistere alla tentazione di abbandonare tutto il resto per focalizzarvi solo su di esso.

Dovete trovare il vostro equilibrio tra i vari canali e lavorare per portare i vostri follower dove voi volete. 

Siete dei fenomeni su Instagram? Buon per voi! Ma che succede se la piattaforma limita il Reach o se viene oscurata nel nostro paese? Non vorreste avere un altro modo per raggiungere i vostri utenti?

Il vostro sito genera moltissimo traffico? Fantastico! Ma che succede se vanno a fuoco i server (vi ricorda qualcosa?).

Insomma, non vogliamo mettervi l’ansia addosso ma, quando si tratta di business, nulla va lasciato al caso e bisogna prepararsi ad ogni evenienza, anche la peggiore. Imparate a differenziare i vostri canali, prevedendone sempre almeno uno di proprietà. 
Questo vi eviterà il rischio di rimanere con un pugno di mosche da un giorno all’altro.

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