Come funziona l’algoritmo di Instagram?

Agosto 24, 2022

Spinti da un moto di generosità (o forse dalle teorie complottiste che legano privacy, social media, Soros e i tagliapietre) i programmatori di Meta hanno deciso di pubblicare un articolo per spiegare come funziona l’algoritmo di Instagram.

Già in passato IG aveva dato molti indizi a riguardo, anche se piuttosto vaghi. Questa volta invece abbiamo una spiegazione dettagliata di come è progettato il sistema per la scelta dei contenuti che vengono mostrati agli utenti.

Leggendo il “paper” però ci siamo subito resi conto di una cosa: è praticamente incomprensibile ai più.
Si tratta di uno scritto estremamente tecnico, con tanto di snippet di codice, grafici complessi e termini che probabilmente un utente medio di Instagram non ha mai sentito.

Dubitiamo che qualcuno non del mestiere sia in grado di trarre informazioni utili ed applicabili per migliorare la propria presenza sulla piattaforma. Ecco perché abbiamo pensato di tradurre in parole più semplici i punti chiave del paper, per dare degli spunti attuabili a chiunque usi Instagram per promuovere la propria attività.

Premesse teoriche dell’algoritmo di Instagram

Ciò che da sempre guida tutto il lavoro degli sviluppatori di IG è il principio del “feels like home”.
In sostanza si vuole generare la sensazione che tutto quello che osserviamo all’interno del nostro account ci sia “familiare”.

Un’altra cosa che dovete sapere è che, sebbene si parli sempre di algoritmo, in realtà ogni parte di IG funziona attraverso un suo sistema specifico.

Per esempio l’algoritmo che sceglie i post suggeriti è diverso da quello che mostra quelli degli account seguiti.
Eppure si trovano entrambi sulla pagina home dell’app.
Per non parlare della sezione “esplora”, gestita da un altro algoritmo ancora.

Come l’algoritmo di Instagram sceglie i post da mostrare

Finora avete capito che ci sono algoritmi diversi che decidono cosa farvi vedere e cambiano a seconda che si parli di contenuti di account seguiti e contenuti di account che non seguiamo.

Nel primo caso Instagram raccoglie tutti i contenuti postati da nostri amici, brand o personaggi famosi che seguiamo etc. e fa una sorta di classifica. Questo sistema di ranking si basa su fattori come:

  • engagement
  • rilevanza
  • interessi
  • freschezza
  • qualità

Dopo aver fatto le sue valutazioni il sistema decide quali foto, storie, reel mostrare. Ovviamente molti contenuti rimarranno fuori dalla short list anche perché c’è un limite al numero di post che IG fa visualizzare ad un utente.
È possibile che, anche se seguite un determinato account, Instagram decida di non mostrarvi mai i suoi post perché non li ritiene interessanti per voi.

Nel caso invece dei post suggeriti, quindi quei contenuti che provengono da profili che non seguiamo, il sistema è un po’ differente.

Sebbene i fattori per determinare il ranking siano gli stessi, il “luogo” dove vengono selezionati questi contenuti è diverso.
Non più il bacino fatto dagli account che seguiamo, ma quello di profili potenzialmente interessanti ed affini alla nostra attività sulla piattaforma.

Ovviamente il pool dei secondi è estremamente più esteso del primo. E il rischio di visualizzare contenuti sgraditi è più alto, soprattutto se siamo da poco iscritti o se usiamo poco Instagram.

Non avendo informazioni su quello che ci piace il sistema ci presenta quello è più popolare sulla piattaforma in quel momento. Leggasi influencer vari, cose fitness e t3tt3, che stranamente interessano tutti. 

L’algoritmo impara dalla nostra attività e, man mano, raffina la sua selezione.

In pratica, l’unico modo per vedere post di vostro gradimento è usare tanto Instagram con tutte le sue feature.
Cliccare sul like, su salva contenuto o indicare quello che non interessa sono tutti modi per “educare” l’algoritmo di Instagram e costruire il feed ideale.

Grafico funzionamento algoritmo di Instagram

L’oceano dei contenuti e “l’algoritmo pescatore”

Ogni giorno vengono condivisi su Instagram 95 milioni di foto e video; tra tutti questi Instagram deve trovare quelli che possono piacere di più ad ogni utente.

Basandosi sulla nostra attività sulla piattaforma, l’algoritmo di Instagram genera una sorta di mappa degli interessi personalizzata. Immaginatevi un grafico diviso in aree diverse ognuna rappresentativa di un argomento. All’interno di ogni area rientrano gli account che trattano quel topic e che noi già seguiamo.

Ad esempio se siamo appassionati di cibo ci sarà una grossa area “food” contenente profili di chef, ristoranti, cuochi amatoriali, etc.

Per Instagram ognuno di questi account è un “seed”, un punto di partenza per trovare altri profili simili e potenzialmente interessanti. Questa operazione di assimilazione viene fatta attraverso 2 metodi:

  • Embeddings based similarity
  • Co-occurence based similarity

È inutile spiegarvi nello specifico come funzionano questi metodi, non vi aiuterebbe in alcun modo a migliorare le vostre performance su Instagram.

Oltre ai profili, IG considera seed anche i media. Questo significa che se un utente interagisce di più con i video, gli verranno mostrati più contenuti in questo formato.

Ma, indipendentemente da quale sia il seed di partenza i contenuti “candidati” a finire nel nostro feed vengono poi sottoposti alla valutazione dell’algoritmo di ranking.

Grafico dell'algoritmo di Instagram per valutare il ranking


Quindi dopo la fase di pesca a strascico, dove nelle reti finisce un po’ di tutto, vengono rigettati in mare i pesci che non interessano.
Quello che rimane a bordo viene sottoposto alla fase successiva, quella di ranking, per selezionare gli “esemplari migliori”.

Come funziona l’algoritmo di ranking

Instagram utilizza un numero elevatissimo di fattori per determinare quali siano i contenuti migliori da mostrare ad uno specifico utente. Possono essere sia positivi, come like e commenti, sia negativi come la decisione di nascondere un post o smettere di seguire un certo profilo.

Tutti questi fattori hanno un loro peso all’interno dell’algoritmo, che non è sempre costante. Gli ingegneri di Instagram per rendere il sistema sempre più efficiente realizzano continui test in cui modificano il valore di un fattore rispetto ad un altro.

Visto che l’obiettivo è rendere l’algoritmo sempre più performante vengono messi in campo feature e strumenti utili allo scopo, come ad esempio:

  • funzionalità per la valutazione dell’engagement
  • valutazione dell’interazione tra autore del post e utente che lo visualizza
  • popolarità dei profili
  • funzionalità per la comprensione dei contenuti, siano essi immagini, video o testi.
  • feature per la valutazione della qualità dei contenuti

La lista è lunghissima, e ovviamente Instagram non ha elencato tutti i fattori. D’altro canto l’algoritmo è pure sempre un segreto della piattaforma.

Feels Like Home

Come abbiamo già detto l’obiettivo principale degli sviluppatori di Instagram è dare l’impressione che tutti i post che un utente si trova davanti, anche quelli suggeriti, siano frutto di una sua scelta.
In che modo ci arrivano? Mettendo in atto una serie di passaggi.

1- Priorità delle fonti

Come tutti sappiamo, oltre alla Home, IG ha altre sezioni, ad esempio l’explore, i reels, le stories.
Per fornire all’utente un’esperienza migliore e più personalizzata, l’algoritmo seleziona seed da tutte queste sezioni… ma non solo!

Vi ricordate la mappa degli interessi di cui avevamo parlato sopra? Anche questa è una fonte da cui IG attinge per mostrare contenuti potenzialmente in linea con le preferenze dell’utente.

In questo complesso sistema hanno la priorità i seed derivati dalla Home, poi quelli delle altre sezioni, infine quelli della mappa degli interessi.

2- Freschezza dei contenuti

Una delle regole che l’algoritmo di Instagram applica un po’ ovunque è quella di valutare in modo più positivo i contenuti più nuovi.
Il sistema per effettuare questa valutazione è il medesimo in tutte le sezioni e si applica ad ogni seed, quelli provenienti da account che seguiamo e quelli derivanti da profili di cui non siamo follower.

In questo modo la “sensazione” generale che ha l’utente, ogni volta che lancia l’app, è quella di un feed fresco e sempre aggiornato.

3- Varietà dei contenuti e dei formati

Gli sviluppatori cercano di fare in modo che, nella Home e nei post suggeriti,  ci sia lo stesso bilanciamento per quanto riguarda le tipologie dei media. Se nella home è presente il 70% di contenuti video, la stessa percentuale sarà rispettata anche nei post suggeriti.

4- Test, test, test

In ultimo, e forse questa è l’unica cosa che un po’ ci aspettavamo, l’algoritmo di Instagram è oggetto a continue prove.
I risultati di molti di questi test vengono anche sottoposti a gruppi di utenti selezionati attraverso survey e altre metodologie. In questo modo la piattaforma ascolta le opinioni degli utilizzatori, comprende i loro bisogni e apporta le modifiche necessarie.

Fai amicizia con l’algoritmo di Instagram

Abbiamo provato a spiegare, nel modo più semplice possibile, l’articolo originale pubblicato da Meta per gettare luce sull’oscuro algoritmo di Instagram. Se non ci credete… qui trovate l’originale!

Aver sbirciato tra informazioni così tecniche forse vi è sembrato inutile ma ci sono degli insight molto validi ed importanti che si possono ricavare. E che sono fondamentali se avete un’attività e la promuovete su Instagram.

L’importanza di conoscere il target

È evidente che il punto focale di tutto l’algoritmo di Instagram è l’attività dell’utente e la volontà di fornire un’esperienza sulla piattaforma sempre più personalizzata.

Nel vostro piccolo, dai profili della vostra azienda dovete fare la stessa cosa.

Osservare i vostri utenti, capire come interagiscono con voi e i vostri contenuti, cosa gradiscono e cosa non gradiscono. Quindi, come l’algoritmo, imparate a soddisfare sempre al meglio le loro richieste modificando progressivamente le vostre content strategy.

Studiare la concorrenza

Questa massima l’avrete letta tante volte, in molti contesti. Se applicata con buon senso, può funzionare alla grande.

Non vi stiamo dicendo di copiare quello che fanno i vostri competitor (anche perché di solito non ripaga MAI) ma piuttosto di analizzare come i follower reagiscono ai loro contenuti. Questo è l’aspetto davvero interessante che potrete usare nel momento in cui siete voi a comunicare online.

Focalizzarsi sui dettagli porta pochi risultati; bisogna osservare il quadro generale.
Se un vostro concorrente pubblica un video di una scarpa gialla che ottiene molte reazioni positive, non significa che dovete affrettarvi a postare scarpe gialle. Più probabilmente vuol dire che dovete creare più contenuti video!

Soprattutto, prima di cominciare a gridare al complotto perché i vostri contenuti vengono sempre penalizzati, ricordatevi che l’algoritmo non fa preferenze personali. 

Non è che gli state antipatici, è che non vi conoscete abbastanza!

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